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ZINO DAVIDOFF

L’esperto più celebre di tutti i tempi resterà nella memoria collettiva quale il grande maestro del sigaro


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IL GRANDE MAESTRO

Dante Alighieri, Michelangelo Antonioni, Valentino, Alberto Ascari: la letteratura, il cinema, la moda, lo sport hanno da sempre avuto bisogno di un grande protagonista ed è così anche per il mondo dei sigari di cui è Zino Davidoff (foto) l’incontestato grande maestro, colui che più di ogni altro ha saputo diffondere la sua passione

Zino Davidoff resterà nella memoria collettiva quale il grande maestro del sigaro, l’esperto più celebre di tutti i tempi. Ha trascorso la sua vita in mezzo al tabacco ed è stato il primo a dare al commercio degli Habana una dimensione internazionale, adoperandosi per una maggiore diffusione dei sigari di alta qualità.

A Kiev suo padre lavorava alla miscelazione dei tabacchi turchi, ma nel 1911 i pogrom condussero questa famiglia ebrea dell’Ucraina fino a Ginevra dove Zino visse a partire dai cinque anni. Suo padre nella Capitale elvetica trovò un negozietto e si rimise al lavoro confezionando sigarette con miscele di tabacchi di Oriente e commercializzando sigari. Tra i loro clienti ci furono molti esuli russi che spesso prendevano i sigari senza pagarli. Sul registro delle vendite compariva spesso la nota «non pagato» associata al nome di Vladimir Oulianov, che allora ancora non si chiamava Lenin.

All’età di 20 anni Zino partì per un giro del mondo delle piantagioni di tabacco in Argentina, Brasile e Cuba. Davidoff passò tre anni a verificare le peculiarità di ogni fase del lavoro del tabacco e al suo ritorno, rivoluzionò il mondo del sigaro allestendo il primo locale a umidità controllata in Europa.

Scoppiò poi la prima Guerra Mondiale e i produttori cubani —preoccupati per la sorte dei milioni di sigari che si erano andati accumulando nei duty free di tutta l’Europa— proposero a Davidoff di rilevarli, così il suo negozio al numero 2 di rue de la Rive a Ginevra divenne il cuore pulsante dell’universo del sigaro. Dal 1940 al 1945, Zino Davidoff fu il solo in grado di soddisfare il gotha dei fumatori, perché tutti i potenti del mondo erano rimasti privi dei loro cari sigari. Passarono sotto i suoi occhi —personalmente o attraverso i loro emissari— tutti gli irriducibili fumatori che si potevano contare sul pianeta.

Zino Davidoff —presente in negozio dalla mattina alla sera— si rivelò un abile venditore, paziente e dotato di un grande intuito psicologico. Non si accontentava di vendere i suoi sigari, ma ci teneva a consigliare i suoi clienti, senza mai fare distinzioni tra le tante celebrity che frequentavano la sua boutique e il semplice consumatore. La sua boutique di Ginevra divenne una tappa obbligatoria per gli appassionati del sigaro, perché Zino fu un formidabile uomo di relazioni, caratteristica alla base del suo grande successo.

Negli Anni ‘40 anticipò un connubio tra i grandi sigari e i grandi vini che a quei tempi era ancora per molti un abbinamento improponibile. Battezzò i suoi sigari con il nome dei grandi bordeaux e champagne. così nacque la famosa serie «Châteaux». Il primo ad essere realizzato fu lo Château Margaux, seguirono poi il Lafite, l’Haut-Brion, il Latour e lo Château d’Yquem, poi sostituito dallo Château Mouton-Rothschild dopo che il marchese di Lur Saluces —celeberrimo proprietario dello Chateau d’Yquem— si oppose all’utilizzazione del suo marchio. Poi ancora la gamma Châteaux messa a punto da Davidoff venne arricchita dalla creazione del sigaro «Dom Pérignon», un notevole doppio corona confezionato dall’élite degli operai cubani.

Insieme al barone de Rothschild, Zino Davidoff decise di puntare a conquistare il mercato dei fumatori statunitensi e per farlo dovette rispettare l’embargo degli Usa contro la produzione cubana in vigore a partire dalla rivoluzione di Fidel Castro. La brillante idea si concretizzò con la commercializzazione di un nuovo sigaro, lo Zino Mouton Cadet, made in Honduras appositamente fabbricato per il mercato statunitense. All’inizio si diceva che gli americani non avrebbero mai comprato un sigaro così caro, ma lo Zino Mouton Cadet divenne subito il sigaro per eccellenza dell’élite americana.

Nacque così un impero che negli anni seguenti sarebbe stato ancora più diversificato: oltre ai sigari, sigarette, pipe, tabacchi e a tutti gli accessori indispensabili al fumatore, la società Davidoff International iniziò infatti a commercializzare cravatte, foulard, profumi, orologi, molti altri prodotti di lusso e perfino un cognac. L’affermazione della Davidoff International fu folgorante.

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