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PROPERTIES

Bosco Verticale, uno dei simboli della nuova Milano


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BOSCO VERTICALE, GRATTACIELO INNOVATIVO

Il Bosco Verticale è uno dei simboli della nuova Milano, il grattacielo più bello e innovativo del mondo, così come lo ha definito il Council on Tall Buildings and Urban Habitat dell’Illinois Institute of Technology di Chicago che ogni anno sceglie il grattacielo migliore del mondo. Il prestigioso riconoscimento «International Highrise Award» per il 2015 è andato proprio all’edificio progettato da Stefano Boeri e realizzato da Manfredi Catella che ha battuto anche il One World Trade Center di New York, il CapitaGreen di Singapore e la Burj Mohammed Bin Rashid Tower di Abu Dhabi.

Il verdetto della giuria di Chicago rende così onore all’Italia ed in particolare a Milano, che in questi mesi è stata sotto i riflettori per Expo 2015, ma anche al gruppo di creativi, esperti, imprenditori ed operai che hanno realizzato questa incredibile architettura pioneristica e unica al mondo nel cuore di Milano, in zona Garibaldi. Un omaggio anche alla memoria del maestro Claudio Abbado che nel dicembre 2008 per tornare a dirigere alla Scala chiese un cachet in natura fuori dall’ordinario: 90.000 alberi da piantare in Città.

Il nuovo grattacielo meneghino si compone di 2 torri residenziali di 80 e 112 metri di altezza, con rispettivamente 19 e 27 piani, per un totale complessivo di 113 residenze, sulle quali svettano oltre 800 alberi alti tra i 3 e i 9 metri, 5 mila arbusti e 11 mila tra piante perenni e tappezzanti, di oltre 100 specie diverse, curate da arboricoltori capaci di calarsi dall’alto con apposite funi per potare e accudire le piante ed in particolare gli alberi, le cui radici sono state ancorate per resistere al vento permettendo di assorbire polveri e smog, di produrre ossigeno e di garantire la biodiversità del sistema urbano.

Il riconoscimento planetario è la conferma che il Bosco Verticale è diventato un’icona dell’architettura internazionale contemporanea, un progetto espressione di una riuscita operazione di sostenibilità architettonica che ha contribuito a cambiare lo skyline di Milano e che può essere considerato un prototipo per le città del futuro, aprendo la strada al diffondersi dei grattacieli rinverditi. Svanite le prime incredulità legate ad improbabili correnti d’aria e a presunti costi faraonici di manutenzione del verde, il progetto ha già infatti generato il lancio di un progetto gemello a Losanna e viene guardato come un modello da seguire anche in Cina e a Singapore.

«Ciò che rende l’idea eccezionale è l’azione delle piante, che agiscono come estensione della copertura esterna dell’edificio» si legge nella motivazione con cui è stato assegnato il prestigioso premio dell’Illinois Institute of Technology. Vero è infatti che il Bosco Verticale è un vero polmone verde, la cui azione riduce il biossido di carbonio e pompa ossigeno nell’aria di Porta Nuova. La sua cortina verde protegge da polveri e rumori e d’estate anche dall’irradiazione diretta del sole, diventando una soluzione ecologica contro gli effetti del riscaldamento globale.

Poi ancora, tra gli atout del nuovo grattacielo, anche l’utilizzo del fotovoltaico, dell’energia eolica e di altre innovative soluzioni quali ad esempio lo sfruttamento dell’acqua di falda per l’irrigazione. Ma oltre alla tecnologia all’avanguardia emerge il lato umano: la capacità di mettere in gioco idee e professionalità tali da svincolare l’Italia dall’immagine di una bellezza proiettata nel passato.

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